
Per la progettazione infrastrutturale
infatti ciò è riscontrabile sia da punto
di vista spaziale sia in termini di qualità e specializzazione dei modelli. In tale settore il collegamento tra le
varie discipline presenta problematiche di differente grado di
specializzazione, urbanistica ambientale e paesaggistica ingegneria idraulica, geologia, ingegneria strutturale ed architettura del
paesaggio.Tutto ciò porta di conseguenza a diversificare le competenze
specialistiche del bim i cosiddetti rules, cosi come indicati dai Protocols
americani ed un po in tutti i trattati
specialistici e nei manuali dei vari teorici del BIM che rappresentano le
pietre miliari di questa tecnologia .
Anche gli strumenti ossia i softwares
e gli strumenti di analisi e le
procedure di lavorazione alla base della progettazione sono qualitativamente
diverse sia pur restando valido il concetto di ambiente comune di condivisione
dati CDE e di fasi di sviluppo del
modello (concept, definitivo, esecutivo,
costruzione e gestione) , ossia tutti gli assunti metodologici validi in
generale per il bim.
Un opera infrastrutturale può essere un tratto od una serie di tratti autostradali e o ferroviari con relativi ponti, sottopassi, svincoli, cigli stradali, scarpate, etc, oppure opere puntuali come una diga, un ponte di collegamento, interventi di ingegneria naturalistica quali messa in sicurezza di costoni, alvei fluviali od ancora reti idriche, reti di smaltimento, reti elettriche, etc,. Questo tipo di opere può interessare ampie arie di intervento , per le dimensioni e la scala che possono avere, per le tempistiche dilatate di realizzazione e pertanto presentano la conseguente necessità di approntare basi cartografiche , aggiornate, georeferenziate, con dati altimetrici e dati tematici, (sismicità, uso del suolo, rischio idrogeologico, confini catastali, etc ), o talvolta veri e propri modelli digitali territoriali ottenuti da rilevazioni satellitari, a lidar, georadar. E’ evidente che in tal caso i software da utilizzare sono i formulatori di analisi di flusso, e di conseguenza i modellatori dedicati a questo tipo di opere , che garantiscono l ‘ utilizzo dei formati di interscambio propri del BIM ( IFC , Landxml, etc) ma ovviamente richiedono competenze differenti, approcci per finalità diverse sia pur avendo come obbiettivo il monitoraggio del dato qualitativo e quantitavo .
1.2 I software per le
Infrastrutture
Il punto di arrivo è ancora
rappresentato da quei software che permettono di effettuare la presentazione
virtuale del progetto finalizzata alla valutazione preliminare di
fattibilità, ma poi in fase di sviluppo
e realizzazione consentono il controllo
delle incoerenze tra modelli collegati, (es. corsie autostradali con reti elettriche ed idrauliche) per far emergere
preliminarmente errori di progettazione il controllo delle tempistiche di
esecuzione e la durata delle fasi di
lavorazione col 4D simulating, parliamo di
software come Naviswork , Solibri model, Project wise, Vico project etc .
Tuttavia è il software utilizzato per produrre i modelli che è diverso.
Sia pur presenti preliminarmente cartografie,
rilievi e progetti in Autocad che nel ciclo di progettazione non manca mai per
essere stato stato negli ultimi decenni Il prodotto trasversale di disegno tecnico
in generale. In casa Autodesk è infatti AutoCad Civil 3D il software Bim utilizzato per gestire, produrre e lavorare le
basi cartografiche georeferenziate e farle dialogare con i formati Gis più
diffusi, per poi modellare con criteri geometrici propri della progettazione
stradale (curve tangenziali, clotoidi, dossi, etc) utilizzando gli oggetti
AEC.

La
peculiarità sta nel fatto che si tratta di oggetti visualizzabili in
vista piana, vista tagliata ed appunto 3D, ad essi possono essere associati
dati ed informazioni di vario genere: conteggio, materiale, marca produttore,
costi e caratteristiche costruttive di fase e di disciplina. Tornando dunque al Civil design 3D, c’è da ricordare che in questo prodotto vanno a
convergere le potenzialità di AutoCad Map il software Gis Autodesk interamente
presente, in Civil Design, insieme ad
una serie di tavolozze e di comandi che consentono di definire tracciati che
poi possono essere modellati e dinamicamente modificati tridimensionalmente consentendo di ricavare
sezioni stradali, e tabelle e report
delle quantità di scavo e di sterro per generare le scarpate e le corsie stradali.

Dal punto di vista della diffusione di quanto finora esposto c'è tuttavia da rilevare che una cultura diffusa e consapevole sull'uso e sui benefici derivanti da queste motodologie è per il momento ben al di la da venire in Italia, quantomeno perchè chi dovrebbe conoscerla, avvantaggiarsene e pertanto prescriverla nei bandi e cioè le stazioni appaltanti pubbliche che invece quando anche ben intenzionate a promuoverla fanno poi fatica a controllarla, riducendondone l' uso a mera applicazione burocratica e prescrivendo di fatto affianco ad essa, metodologie tradizionali che pertanto sviliscono e complicano ulteriormente il compito degli studi e delle società di progettazione.
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