A molti utenti sembrerà un paradosso
accostare la progettazione BIM all’utilizzo di Autocad essendo questo lo
strumento per antonomasia legato alla progettazione tradizionale e bidimensionale, ossia il più diretto erede del
tavolo da disegno. Quando è utilizzato come modellatore solido, i modelli hanno
una grafica limitata, sono privi di
informazioni, e poco dinamici poichè le viste bidimensionali ricavate,
piante prospetti e sezioni, al
cambiare del modello non si aggiornano
in maniera così immediata. Eppure si è più volte ribadito come la produzione in
AutoCad o comunque con softwares legati
alle vecchie metodologie, quindi descritti da modello cartesiano, compare nelle fasi preliminari un po' in tutti gli schemi sulla maturazione
del BIM che ormai girano da anni in questa o quella direttiva nazionale di qualunque paese europeo che abbia adottato
metodologie BIM.
Ad esempio nel processo BIM descritto dalle norme UNI Italiane in via di completamento Il flusso documentale, quello che la nostra normativa UNI 11337 chiama acDoc in fase di istruzione di gara o negli elaborati grafici esecutivi di cantiere è costituito da dati preliminari, e quindi anche da disegni in Cad che documentano manufatti esistenti o lo stato di fatto come da rilievo.
Ad esempio nel processo BIM descritto dalle norme UNI Italiane in via di completamento Il flusso documentale, quello che la nostra normativa UNI 11337 chiama acDoc in fase di istruzione di gara o negli elaborati grafici esecutivi di cantiere è costituito da dati preliminari, e quindi anche da disegni in Cad che documentano manufatti esistenti o lo stato di fatto come da rilievo.
Tuttavia l’uso del Cad bidimensionale è previsto anche nell’ altro ambiente che citato
dalle suddette norme e cioè l’acDat
cioè l’ambiente di condivisione dati in cui i disegni Cad rappresentano gli
esecutivi prodotti e plottati per l’ attività di cantiere.
I COSIDDETTI SOFTWARE VERTICALI DI AUTODESK
Col diffondersi di potenti softwares
tridimensionale parametrici come Inventor
per il settore meccanico e Revit per il
settore edile, quest’ultimo col tempo
ha uniformato l’interfaccia grafica ed i comandi alle direttive di Cad Managment impartite
dall’ AIA (American Istitute of Architecture)
e dalla direttiva BIM proposta
dal governo Britannico PAS1192 , è nata
una naturale tendenza anche in tutti gli altri software parametrici 3D più o meno
già presenti nel mercato ci riferiamo ad All Plan di Nemetchek ed Archicad di Graphisoft, BIM Bentley, ad uniformarsi alla metodologia BIM facendo
quindi perdere di vista le potenzialità ed i benefici derivanti dal cosiddetto Cad verticale. Un cad verticale
è una versione di Autocad con tutti i menu ed i comandi di AutoCAD più
una serie di menu e tools specifici per la progettazione in una particolare
disciplina. Ad esempio Autocad Map per le
applicazioni cartografiche ed il gis, Autocad Civil 3D per la progettazione di
opere di ingegneria civile, Autocad MEP
per la progettazione impiantistica, ed altri ancora. Per la progettazione
edilizia in particolare la soluzione Autodesk iniziale era Autocad Architectural Desktop uscito già
nel lontano 2000 potenziato a suo tempo con comandi e funzioni che permettevano di disegnare modelli
architettonici in 3D utilizzando gli oggetti
AEC .
Con La nascita di tutti gli studi sul
BIM delle teorie produttive implementate dalle università americane e dalla GSA,
una sorta di ministero delle infrastrutture Americano i software si sono andati allineando alle
specifiche di mercato, ossia possibilità
di produrre modelli pluridisciplinari integrati, gestione dei dati attraverso
report e tabelle esportabili ma poi soprattutto
convertibili in formati di interscambio cosiddetti aperti che in linea
teorica dovrebbero fare dialogare perfettamente tutti i software specifici per
la progettazione BIM delle varie softwarehouse tra loro.
In tal senso anche il cad verticale
per la progettazione edilizia, di cui sopra, diventato poi AutoCad Architecture
e riproposto ogni anno nella Autodesk Building
suite un pacchetto di programmi integrati per la progettazione architettonica e
strutturale, si è andato sviluppando trasformando
completamente il modo di lavorare i
disegni.
Questa versione di AutoCad presentava attraverso l ‘ uso degli oggetti
AEC un ambiente grafico 3D capace di
gestire lo spazio per livelli, volumi e viste dinamiche facilmente impaginabili,
in Layout raccolti sotto le diverse
discipline . E’ dunque comparso un vero e proprio browser di progetto capace di gestire, livelli elementi collegati
delle varie parti dell’ edificio, tamponatura esterna, struttura, tramezzature,
sistemazioni esterne e studio degli spazi logici (vani) viste, dettagli,
cartigli e stili e famiglie di oggetti nelle varie suddivisioni spaziali del
progetto .
In particolare questa versione di Autocad ha sempre permesso di
effettuare studi volumetrici e cioè veri e propri elementi concettuali
scomponibili in vani, che possono poi essere completati con gli oggetti propri
della progettazione BIM.
Il dato importante di tutta questo prodotto
presente ne mercato già da anni ma poco noto, è l’ esportabilità nei formati
BIM di interscambio IFC i cosiddetti formati aperti che fa entrare a pieno
titolo tale software nella gamma di programmi in grado di svolgere una commessa
in BIM –
COME
FUNZIONANO GLI OGGETTI AEC
Questi ultimi sono infatti i fautori
della rivoluzione Bim , con l’Acronimo AEC si intende Architectural Engineering
Construction , si tratta essenzialmente di modelli solidi parametrici quindi di
dimensioni modificabili, di oggetti architettonici , pilastri, muri, solai,
tetti, scale, oggetti Ingegneristici , travi, pilastri in acciaio fondazioni,
ma anche profili autostradali che
consentono di modellare corsie, rotonde marciapiedi cigli, scarpate. Oggetti Costruction infine perchè i suddetti modelli
vengono adoperati in fasi di
realizzazione per verificare le incoerenze progettuali e le interferenze tra
modelli di diverse discipline collegati tra loro progetto Architettonico con modello
strutturale e modello impiantistico
La peculiarità sta nel fatto che si tratta di oggetti visualizzabili in
vista piana, vista tagliata ed appunto 3D, ad essi possono essere associati
dati ed informazioni di vario genere: conteggio, tipo e quantità di materiale,
marca e produttore, costi e caratteristiche costruttive di fase e di
disciplina. Autocad Architecture consente sia di creare gli elementi da zero, definendone stile e componenti, materiale e rispondenza a specifici standard operativi del programma e di definire
collezioni di oggetti raccolte appunto in cataloghi.
Vi sono pertanto le stratigrafie di muri e solai, le griglie strutturali, i pilatri le
travi, i tetti le finestre, le pareti vetrate, le scale e gli elementi di massa per una progettazione
concettuale. È possibile generare abachi
che interrogano ed elencano gli oggetti vani, si utilizzano oggetti documentali
come keynotes, simbologie quote, attributi. Il tutto gestito in un navigatore
di progetto che gestisce le parti logiche spaziali dell’edificio.
VANTAGGI E SVANTAGGI DI AUTOCAD
ARCHITECTURE
Si tratta sostanzialmente di una
versione di AutoCAD con tutti i comandi noti e senza alcuna limitazione
operativa che possiede e presenta semmai
dei tools, comandi, pannelli e finestre Autocad i vantaggi sono quelli di muoversi in
una interfaccia nota i cui comandi interagiscono e sono direttamente
interconnessi con la metodologia appena descritta. Tuttavia le funzioni e la
modellazione solida di AutoCAD sono assolutamente inefficaci ai fini di una
progettazione BIM poiché la loro finalità è quella di pura e mera rappresentazione
e non hanno nulla a che fare con la gestione dei dati BIM e le informazioni di
progetto che invece è garantita dagli oggetti AEC.
Pertanto l’utilizzo e la gestione di questi ultimi è un metodo totalmente distinto rispetto al
disegno per entità grafiche di AutoCAD
più complesso ed articolato che va appreso ex novo .
Infine lo svantaggio che negli anni
ne ha limitato l‘uso fino a renderlo
sconosciuto alle moderne generazioni di tecnici
E l’ inadeguatezza della piattaforma Autocad
e del formato DWG a gestire la rappresentazione tridimensionale per i tempi
lunghi di rigenerazione e la rappresentazione fotorealistica al punto di creare al crescere delle dimensioni dei files
seri problemi di visualizzazione e di risposta
dei comandi
C è da dire che però in un epoca in cui intere generazioni di tecnici non più magari cosi giovani che hanno consolidato
col tempo l’ utilizzo di AutoCAD
trovando familiarità con questa interfaccia abbiano un primo approccio col BIM attraverso
questo strumento rispondendo ad esigenze produttive e di mercato che si fanno
sempre più incalzanti.
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