Per formato open BIM o
semplicemente formato aperto come da terminologia presente nel codice
degli appalti Dlgs n 50/2016 si intende un formato di file di modello 3D relativo
ad un dato manufatto architettonico od infrastrutturale, interoperabile e cioè
contenente tutti quei dati quantitativi (dimensioni, quantità di materiali che
compongono l'oggetto, geometria etc.) e qualitativi (codice produttore, tipo,
caratteristiche tecniche, resistenza al fuoco, wbs, etc.) leggibile da una
determinata gamma di software di tipo BIM con svariati usi e impieghi. La caratteristica principale del
formato aperto è che è uno standard di
tipo descrittivo, non modificabile (o per lo meno non lo dovrebbe essere) ma interrogabile per
estrarne appunto quantità, valutarne consistenza e qualità prestazionali dell’opera
progettata.
Con lo sviluppo di più piattaforme di tipo BIM da parte di
vari produttori in campo informatico, più o meno performanti, ed in uso nei mercati
delle costruzioni dei principali paesi
industrializzati si è assistito ad un proliferare di formati proprietari differenti,
incompatibili tra loro ma nella sostanza
contenti lo stesso tipo di informazioni. Ciò ha generato la necessità di utilizzare un formato
unificato che consentisse alla committenza pubblica di valutare, quantificare,
validare progetti senza dover orientare la scelta su uno standard specifico a
discapito della libera concorrenza dei programmi per la progettazione, sia pur assistendo
a un sostanziale predominio commerciale della gamma di soluzioni Autodesk, che probabilmente
alla base della genesi della metodologia BIM, nata in America.
I software basati sulla produzione tridimensionale parametrica e che operano per modelli intelligenti erano in uso già da molti anni prima, si pensi ad Archicad, il cui antesignano negli anni 90 era noto come RADAR ch, o Archivision, o software per la progettazione meccanica ed industriale evolutisi o ormai dimenticati perche sorpassati. In sostanza il softwares di BIM authoring, cioè quello destinato alla produzione di modelli per aggregazione di oggetti intelligenti di tipo AEC, genera al contempo anche la struttura di dati associati agli oggetti , e raccolti in set definiti o ridefinibili anche in rapporto alla disciplina, ci riferiamo ai cosiddetti property set per il computo delle quantità di materiale da costruzione impiegata , alla base dei computi metrici estimativi, che vengono prodotti però con altro tipo di software interfacciabili, per le parts ed il controllo impiantistico, HVAC, assemblies strutturali e così via. tutte queste strutture dovrebbero essere la fedele riproposizione di tutte quelle basi dati che vengono ripetute nel file da esso esportato.
I software basati sulla produzione tridimensionale parametrica e che operano per modelli intelligenti erano in uso già da molti anni prima, si pensi ad Archicad, il cui antesignano negli anni 90 era noto come RADAR ch, o Archivision, o software per la progettazione meccanica ed industriale evolutisi o ormai dimenticati perche sorpassati. In sostanza il softwares di BIM authoring, cioè quello destinato alla produzione di modelli per aggregazione di oggetti intelligenti di tipo AEC, genera al contempo anche la struttura di dati associati agli oggetti , e raccolti in set definiti o ridefinibili anche in rapporto alla disciplina, ci riferiamo ai cosiddetti property set per il computo delle quantità di materiale da costruzione impiegata , alla base dei computi metrici estimativi, che vengono prodotti però con altro tipo di software interfacciabili, per le parts ed il controllo impiantistico, HVAC, assemblies strutturali e così via. tutte queste strutture dovrebbero essere la fedele riproposizione di tutte quelle basi dati che vengono ripetute nel file da esso esportato.
Scelta del MVD di esportazione |
Al momento questo formato è rappresentato
dallo standard IFC che sta per Industrial Foundation Class, già
riproposto in varie versioni, IFCRail per la progettazione
ferroviaria , IFCxml, ed IFCzip,
formato in forma compressa in grado di
contenere una maggior mole di dati perchè
compattati. La sua caratteristica è quella di riportare dati e geometria
secondo degli specifici protocolli di importazione che definiscono modalità di
costruzione del solido, formulazione
degli id associati al file, i codici automatici attribuiti agli oggetti, e
le proprietà presenti nel mappaggio per i vari oggetti AEC (vedi mio precedente
post del 15 dic. 2017).
I PropertySet sono specifici
insiemi di aggregazione delle proprietà che si esplicitano nelle categorie del modello IFC che prendono
il nome di ifcwall, per i muri, ifcfloor per i
solai, ifcdoors per le porte, e via discorrendo. Naturalmente
essendo un IFC esso stesso un modello Bim , perche traduzione di un modello BIM che è per sua natura
caratterizzato da una struttura gerarchica,
il progetto di revit contiene le
categorie , le famiglie , ( ospitanti , ospitate, ed i tipi )ovviamente questi
property set possono essere personalizzati.
Questi protocolli sono
stati poi formalizzati in una norma standardizzata divenuta poi la ISO
16739:2013 Industry Foundation Classes; riguardano la sintassi che può
essere utilizza dai software tecnici per lo scambio delle informazioni, che è
il riferimento di Industry Foundation Classes e le altre norme che riguardano
più il processo e l’organizzazione delle informazioni nei lavori di
costruzione.
L'Interoperabilita' apparente del formato IFC
I formati IFC non sono stati creati con la finalità soltanto di far comunicare tra loro i software di BIM authoring, tipo un edificio che modellato con Revit ed esportato in IFC diventa leggibile e modificabile in Archicad o in Allplan, ma per consentire a tutte quelle applicazioni che entrano nel flusso di lavoro BIM come i programmi di Xn modeling tipo Naviswork manage , Solbrì cheker, di effettuare analisi di 4D simulating, o applicazioni per il computo lavori e gestione economica a diffusione nazionale, di effettuare il quantity take off dei modelli , o innumerevoli solutori strutturali che processano il modello analitico in IFC.
Inoltre esportare un
modello in IFC ha l’indubbio vantaggio di
far interagire e coesistere all’interno del modello federato modellazioni di
diverse discipline fatte con differenti software in uso presso i team che
collaborano ad un progetto condiviso ma all’ atto pratico questi modelli
conservano tutti i dati nella misura e nella varietà in cui vengono creati e prodotti
?
Molto dipende da come
vengono strutturatii dati nel BIM authoring
di origine, ad esempio se in Revit genero tutti i parametri condivisi che mi
servono per gli oggetti, applicati magari con metodologie computazionali cioè con script in Dynamo per non incorrere
negli errori che comporterebbe una compilazione a mano, me li ritrovo nel
modello esportato e posso servirmene per computi, reportistica sulla qualità,
facility managment.
In realtà negli IFC non c’è una piena rispondenza con la
spazialità del modello, e dal punto di vista geometrico gli oggetti tradotti in
IFC non hanno la stessa misurabilità che avrei in quella originale ( es strati
di solaio esplosi in part che non restituiscono perimetro).
Si tratta dunque di
cercare la strada più agevole per avere la maggior parte delle quantità
sfruttando l’opzione di aggiungere formule di calcolo manuali in rapporto ai
risultati computistici che bisogna raggiungere, il che agli occhi di alcuni utenti
svilisce l’ automatismo atteso dal concetto stesso di BIM !
Visualizzatori di modelli IFC
un modello IFC può essere
visualizzato una volta esportato stesso nel software di BIM authoring stesso,
tuttavia oltre ai software anzidetti che processano esclusivamente questo tipo
di formati esistono innumerevoli visualizzatori la cui interfaccia appare molto semplice, una finestra mostra il modello in 3D con la
possibilità di vederlo dai 6 lati, dalle quattro angolazioni assonometriche,
eventualmente anche tagliate con piani di taglio orientabili, ed in vista prospettica consentono di
selezionare parti del modello descrivendone in due distinte tabelle dati
qualitativi e dati quantitativi dell’
oggetto selezionato. Un cursore indicherà l’ubicazione spaziale in termini di
coordinate, rispetto al poject point derivato dal modello sorgente, ed una terna
ne indicherà l’orientamento.
Il problema di alcuni di questi visualizzatori è quello di non consentire
il merging tra più modelli disciplinari al fine di ottenere la visualizzazione
del modello federato. è il caso del Solibri Viewer, di STR vision viewer della
Teamsystem che restituisce fedelmente
tutti i dati esportati in IFC ma non consente la lettura di più di un modello caricato. Naturalmente la funzione di
questi prodotti è esclusivamente quella di dare una rapida visione della natura
dei dati presenti nel modello IFC, ai fini di una rapida e sommaria valutazione,
in occasione di briefing di confronto tra i soggetti coinvolti, magari
attraverso una piattaforma collaborativa.
Le informazioni saranno interrogarle ed elaborate, estratte in fogli
elettronici in prodotti come, Naviswork
manage, Syncrho, Solibrì, per le
simulazioni il clash detecting e il QTO, prodotti per la contabilità lasvori
edili, e come detto solutori di calcolo
strutturale Tekla, Sismicad, Midas, ProSap, etc. tutti prodotti che non processano i formati proprietari di Revit od altri.
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